La Storia della Reggia

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Luigi Vanvitelli (1700–1773)

Nato a Napoli nel 1700, Luigi Vanvitelli fu architetto, ingegnere e pittore italiano, considerato uno dei massimi esponenti del Barocco e del Neoclassicismo italiano. La sua opera più celebre è la Reggia di Caserta, commissionata da Carlo III di Spagna, che ne fece un simbolo di potere e magnificenza. Tra i suoi altri lavori si ricordano il contributo alla progettazione della Fontana di Trevi a Roma e la realizzazione del Lazzaretto di Ancona. Vanvitelli fu anche apprezzato per la sua capacità di combinare architettura, ingegneria e scenografia nei grandi complessi monumentali. Morì nel 1773 e fu sepolto nella Chiesa di San Francesco di Paola a Caserta.

Fu sepolto nella Chiesa di San Francesco di Paola a Caserta.

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Dettagli della Costruzione

La realizzazione del Palazzo Reale rappresentò la prima fase del progetto. Con i suoi imponenti volumi, è una delle residenze reali più grandi al mondo. La costruzione impiegò materiali di altissima qualità, provenienti principalmente dal Regno di Napoli, come il marmo di Carrara e la pietra di Caserta, che ne sottolineano la grandiosità e la raffinatezza.

L'Acquedotto Carolino

Per alimentare le spettacolari fontane dei giardini e garantire l’approvvigionamento idrico alla Reggia, Vanvitelli progettò l’Acquedotto Carolino, lungo oltre 38 km. Quest’opera di ingegneria idraulica d’avanguardia attraversa montagne e valli, con il Ponte della Valle di Maddaloni, il suo tratto più scenografico, riconosciuto come Patrimonio UNESCO.

Alla morte di Luigi Vanvitelli, nel 1773, i lavori furono portati avanti dal figlio Carlo Vanvitelli, che completò gran parte degli interni e curò il disegno finale dei giardini, preservando la visione monumentale e armoniosa del progetto originario.